Guo Wenjing
Venti anni fa, il 24 giugno 1994, è stata messa in
scena per la prima volta ad Amsterdam la mia
prima Opera « Diario di un Pazzo » (tradotto in
inglese come « Il Villaggio del Lupetto »). L’Holland
Festival ha prodotto questo lavoro e l’ha anche
commissionata su consiglio del compositore Joel
Bons e del direttore Ed Spanjaard. A quel tempo,
queste due persone ebbero una settimana di tempo
per conoscermi e, dopo aver loro esibito una mia
composizione di musica da camera della durata
di 10 minuti, giunsero alla conclusione che potevo
scrivere pezzi d’Opera. Li ammiravo molto e mi
sorprese che mi conoscessero meglio di me stesso.
Quando avevo 18 anni, ho scambiato tutte le mie
composizioni per violino, manoscritte e frutti di una
dura ricerca, in due libri di testo di composizione.
Desideravo diventare un compositore, scrivere
grandi sinfonie e concerti, ma mai avevo pensato
di scrivere Opere. Anni dopo, scrissi casualmente
un’Opera e scoprii inaspettatamente il mio
potenziale, la mia predisposizione a scrivere
Opere. Così, successivamente scrissi tre Opere:
« La Notte del Banchetto » , « Il Padiglione della
Fenice » e « Il Poeta Li Bai ». Come per « Diario
di un Pazzo », le prime furono commissionate ed
esibite all’estero.
Il Ragazzo del Risciò è la mia prima Opera
commissionata da una realtà cinese ed presentata
per la prima volta in Cina. Ho aspettato 20 anni che
arrivasse questo giorno. Per questo mi sento di
ringraziare il Centro Nazionale per le arti sceniche.
Abito a Pechino da 30 anni, la città che si
prospetta innanzi ai miei occhi ha subito immensi
cambiamenti, ma la gente è rimasta più o meno
la stessa, vive in un modo molto simile a quello
descritto dalla penna di Lao She. I tassisti mi
ricordano Xiangzi, inoltre incontro donne come
Huniu, dalla lingua affilata e il cuore tenero.
A mezzanotte, d’estate, se vedi un uomo mezzo
nudo che sbraita nel quartiere degli hutong in
preda ai fumi dell’alcol, se non è il Signor Liu
Siye, è Erqiangzi. Queste immagini influenzano
e ispirano la mia musica, mi aiutano a modellare
in musica i personaggi dell’Opera Il Ragazzo del
risciò . Agli inizi dell’estate 2012, quando mi stavo
preparando a scrivere l’Opera Il Ragazzo del
Risciò, ero solito ascoltare la musica folcloristica
tradizionale di Pechino così come pezzi di musica
comprati da venditori ambulanti. Ho ascoltato
vecchie incisioni di Liu Baoquan, Luo Yusheng,
Shi Huiru, Ma Zenghui, Kan Zeliang, Zhao Yuming,
Yan Qiuxia, Bai Fengming e di altri maestri delle
Opere locali del Nord. La voce dei cantastorie è
roca e attraente, rispecchia il gusto della vecchia
Pechino. Inoltre ho anche ascoltato le melodie di
un intero CD comprato da venditori ambulanti e ci
ho ritrovato il sapore della vita pacifica della gente
di Pechino, nel mezzo di tranquilli hutong, sotto un
limpido cielo blu.
Il romanzo di Lao She, Il Ragazzo del Risciò , è
stato riadattato a livello cinematografico, teatrale
e nell’Opera tradizionale cinese. Seppur in generi
artistici differenti, tuttavia viene sempre enfatizzato
il sapore della Pechino antica. Quindi, come
dovrei comportarmi con questa Opera? Riproporre
appieno ancora una volta in scrittura il gusto della
musica popolare? È una caratteristica che potrebbe
valorizzare quest’Opera? Dopo averci meditato
sopra, ho deciso di concentrarmi sulle emozioni
forti, sui conflitti drammatici e sulla musica sinfonica
come punti forti dell’Opera, il sapore della Pechino
antica l’ho lasciato come sottofondo. Questa è stata
la mia decisione essenzialmente per dar risalto nel
migliore dei modo alle peculiarità dell’Opera. Credo
che la forte ed emozionante potenza sinfonica sia il
tratto distintivo dell’Opera. L’ampia gamma vocale
del belcanto, un coro armonico e una magnifica
orchestra sinfonica fanno sì che la musica si
carichi di potenza e magia. Solo attraverso questi
elementi, l’Opera può trovare la sua propria
natura e distinguersi dagli altri generi. L’Opera «
Il Ragazzo del Risciò » è un’immensa tragedia,
che non può articolarsi meramente sulla base
della musica folcloristica tradizionale di Pechino.
Tuttavia, il sapore di Pechino non può essere
totalmente eliminato, perché la storia è ambientata
a Pechino. Così ho selezionato materiale musicale
tradizionale cinese come i tamburi Danxian e
Jingyun e ho anche inserito nell’orchestra sinfonica
il Grande Sanxian e il Suona. In sintesi, ho provato
ad amalgamare gli elementi dell’Opera, ossia le
emozioni forti, i conflitti drammatici e la musica
sinfonica, con il sapore della Pechino antica.
Guo Wenjing